Il catalogo della mostra offre una rilettura della prospettiva culturale e territoriale del Mezzogiorno come “luogo” privilegiato del Futurismo, soprattutto dagli anni Venti del ‘900, attraverso le opere dei più importanti protagonisti del Movimento. Pittura, scultura, grafica, oggettistica, mettono in luce gli esiti della Ricostruzione futurista dell’universo, manifesto sottoscritto nel 1915 da Giacomo Balla e Fortunato Depero, come conferma storico-critica della unitarietà temporale e artistica (1909-1944) dell’avanguardia marinettiana.
Significativa la scelta delle opere e degli autori e le contaminazioni fra i dipinti e le sculture con i manifesti storici della Collezione Salce, la riproposizione dell’Intonarumori di Luigi Russolo, la rivisitazione di abiti futuristi di Emanuel Zoo e le fotografie contemporanee.