Il Museo nazionale d’arte medievale e moderna della Basilicata, ospitato nel seicentesco Palazzo Lanfranchi, dal 15 ottobre ha riaperto le sue porte al pubblico.
Non è stata solo una semplice riapertura, ma un vero e proprio nuovo inizio, in cui l’arte si intreccia con la storia e la tecnologia, creando un percorso espositivo moderno e immersivo.
Appena varcato l’ingresso, si percepisce subito il fascino dello storico edificio, reso ancor più suggestivo dai lavori di restauro che hanno riportato alla luce i dettagli architettonici originali.
Le epigrafi incise sugli architravi delle finestre e le superfici esterne ora restituiscono la magnificenza del seicentesco Palazzo Lanfranchi.
Alla cerimonia di inaugurazione, con il tradizionale taglio del nastro affidato ad Eugenia d’Errico, accanto alla Direttrice dei Musei nazionali di Matera Annamaria Mauro, hanno partecipato le istituzioni, i progettisti e le imprese che hanno realizzato i nuovi spazi espositivi insieme alle curatrici delle sezioni dedicate a Carlo Levi, la professoressa Daniela Fonti, e a Luigi Guerricchio, la professoressa Maria Adelaide Cuozzo.
Assente per precedenti impegni, il professor Stefano Causa, curatore della nuovo nucleo espositivo dedicato alla Collezione d’Errico.
La presenza dei familiari dell’artista ha permesso di rendere omaggio alla memoria e alla figura artistica di Luigi Guerricchio, così come quella delle eredi al grande collezionista Camillo d’Errico.
Il percorso espositivo, completamente rinnovato, si snoda in modo fluido e armonioso.
Al piano terra spiccano le sale dedicate a due dei protagonisti dell’arte del Novecento: Carlo Levi e Luigi Guerricchio. Grazie all’attenta curatela, unita al certosino lavoro di ammodernamento e valorizzazione degli spazi, queste sale offrono ora un’immersione completa nelle opere dei due artisti, con un allestimento che non solo esalta la loro produzione, ma la rende più accessibile e comprensibile anche ai visitatori meno esperti.
Il fulcro del percorso espositivo è senza dubbio il grande telero di Carlo Levi, Lucania ’61.
Posizionato per garantire una fruizione ottimale, il telero cattura lo sguardo con le sue dimensioni e la sua potenza evocativa e simbolica.
La nuova disposizione delle opere, accompagnata da due esperienze immersive dedicate una al mondo pittorico di Levi e l’altra alla biografia di “Ginetto” Guerricchio, permette al pubblico di scoprire ogni sfumatura del racconto visivo dei due artisti.
Al primo piano, il nuovo sistema espositivo pensato per la Collezione d’Errico è accompagnato da un racconto multimediale che consente di conoscere una delle più importanti testimonianze di collezionismo privato ottocentesco in Basilicata. La visita ai nuovi spazi, curati dal professor Stefano Causa, è stata guidata da Simone Zacchini e Maria Grazia Cacciola, funzionari storici dell’arte dei Musei nazionali di Matera.
Ma Palazzo Lanfranchi non ha pensato solo ai grandi appassionati d’arte. La nuova sala didattica è una delle sorprese più piacevoli della giornata. Qui, i piccoli visitatori potranno divertirsi con due tavoli didattici multimediali, oltre ad esplorare una monumentale riproduzione del telero di Levi, realizzata con oltre 220.000 mattoncini Lego. Questo spazio, progettato con un’attenzione particolare all’interattività e alla multimedialità, invita i bambini a scoprire l’arte giocando, facendo sì che il museo diventi un luogo di sperimentazione e apprendimento anche per i più giovani.