Arte Contemporanea

Museo Nazionale di Matera e Arte Contemporanea

Il Museo Nazionale di Matera ospita le opere di Carlo Levi, Luigi Guerricchio e Mario Cresci, maestri contemporanei.

Nella sezione Arte contemporanea è esposta una selezione di dipinti di Carlo Levi (Torino 1902 – Roma 1975) medico artista, scrittore e intellettuale di grande rilievo nel panorama politico e culturale italiano del XX secolo. Levi strinse un forte legame con la Basilicata dove, tra il 1935 e il 1936, trascorse nove mesi di esilio a seguito della sua attività antifascista. L’esperienza del confino segnò profondamente la vita e la formazione dell’artista e ispirò la scrittura del suo libro più famoso, Cristo si è fermato a Eboli, lucido racconto del Sud, denso di passione morale e civile.

Segue una selezione di dipinti di Luigi Guerricchio (Matera 1932 – 1996). Le opere esposte, disegni, dipinti, xilografie e una opera in cartapesta, sono espressione della lunga e feconda attività del pittore materano, fortemente ispirata dalle immagini e dai paesaggi a lui familiari: i Sassi di Matera in primo luogo, ma anche le campagne e le case, il lavoro e la festa della gente del Sud.

Rocco Scotellaro scrisse che ‘il tempo e il luogo fanno un pittore’: è l’idea che accomuna Levi e Guerricchio. Ambedue condividono l’interesse per l’uomo e per la sua condizione nella società e nell’ambiente in cui vive, interesse che hanno tradotto in un realismo permeato di cultura e tradizione popolare.

A seguire sono presentate le fotografie di Mario Carbone (San Sosti 1924) scattate a Matera nell’aprile del 1960, durante il ‘Viaggio in Lucania’, organizzato da Carlo Levi per fissare e rinnovare il ricordo di volti, paesaggi, luoghi per dipingere Lucania ’61 commissionato per rappresentare la Basilicata alla Mostra delle Regioni per il centenario dell’Unità d’Italia.

Le opere di Mario Cresci (Chiavari 1942), fotografo, grafico e designer, egli avvia un analitico lavoro di indagine antropologica e sociale in Basilicata, dove vive e lavora per oltre un ventennio dalla fine degli anni Sessanta. La sua attività di fotografo, mai scontata, mira a riconoscere e rendere evidenti i legami tra le persone e il territorio, tra gli oggetti che l’uomo costruisce e i luoghi che abita, ed infine le fotografie di Francesco Radino (Milano 194), realizzate nel 2018 nell’ambito del progetto ‘10 Fotografi per 10 Musei’. All’autore, originario di Rapolla fu affidato il compito di raccontare ed interpretare il Museo di Palazzo Lanfranchi.

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