Prospetto sud
Evidenti sono gli speroni aggiunti per sopravvenuti cedimenti strutturali, forse dovuti alle cavità sottostanti. Sono osservabili vani già esistenti con le annesse cavità all’epoca dell’ampliamento settecentesco, poiché probabilmente i costruttori furono costretti a seguire l’allineamento da essi dettato e ciò spiegherebbe il disallineamento rispetto all’impianto dell’edificio esistente a quel tempo.
Le murature sono in calcarenite, detta anche Tufo di Matera, la cui facile lavorabilità ha consentito alle maestranze l’uso di blocchi perfettamente squadrati, sbozzati in cava e lavorati a piè d’opera. Le differenze tra i paramenti riguardano gli spessori e la compattezza. Le tomografie soniche mostrano come le murature ottocentesche si presentino meno compatte di quelle più antiche: ciò può essere dovuto sia al materiale utilizzato per riempire gli interstizi tra i blocchi nella sezione muraria (terra pressata o scaglie di tufo), sia alla presenza di giunti di malta più spessi. Alla luce di queste considerazioni, si può affermare che il quadro fessurativo che interessa il fabbricato non è imputabile a dissesti in atto su cui bisogna intervenire, bensì, in gran parte dei casi, le lesioni rappresentano evidenze delle trasformazioni storiche del Palazzo.
Dallo studio emerge sinteticamente che gli scenari di danno previsti sono:
1) Secondo ordine della facciata della chiesa: non è accertata la qualità dell’ammorsamento di questo muro alle pareti ortogonali e la parte sommitale risulta libera da vincoli ortogonali; il rosone è considerato il punto più debole; inoltre, il corpo dell’orologio si presenta in forma di vela svettante su tutti i lati e per queste ragioni può ritenersi elemento di vulnerabilità della facciata.
2) Parete del chiostro esposta a ovest: questo muro, spesso 40 cm, non è collegato ai setti contigui e supporta delle volte a padiglione senza l’apporto di tiranti; poiché però non sono visibili al momento segni di cinematismi in atto, si rimanda la progettazione dell’intervento di miglioramento sismico al finanziamento suddetto.
3) Parete sud-est del fabbricato: su questo muro si impostano possenti volte a botte, non vincolate da alcun tirante; il muro sembra ben dimensionato, ma a favore di sicurezza è necessario verificare la capacità di questa parete edificata in due fasi distinte temporalmente in cui è di certo presente una discontinuità (anche se non direttamente visibile). Come detto in precedenza il corpo svettante della soprelevazione è stato oggetto di consolidamento, ma la localizzazione di questi presidi antisismici, tuttavia, non è accertata in tutte le pareti; si provvederà, quindi, ad un eventuale intervento nell’ambito del finanziamento suddetto.