Altri interventi – Cantiere Lanfranchi

Numerosi gli ulteriori interventi previsti

Infissi, servizi, balconi e terrazzi, balaustre e nuovo allestimento del Chiostro fra i lavori previsti per dare un volto rinnovato a Palazzo Lanfranchi.

Sostituzione degli infissi in legno

Sostituzione degli infissi in legno, rispettando le dimensioni delle bucature e il disegno preesistente. Saranno riproposte stesse tipologie di aperture, sarà rispettato il numero e la dimensione delle specchiature, il tipo di cerniere, con particolare attenzione a quelle ad anello e a bandella, appartenenti alla tradizione costruttiva locale, saranno conservate le chiusure delle ante, più antiche a spagnoletta e più recenti a cremone e, dove possibile, saranno ripristinati gli antichi sistemi raccogli condensa. Anche gli infissi in ferro saranno caratterizzati dall’innovativa tecnologia della giunzione a taglio termico, in poliammide e poliuretano, ed esibiranno profili strutturali forti e performanti con le stesse sezioni contenute degli infissi preesistenti ma capaci, al tempo stesso, di sostenere le grandi specchiature dei serramenti in ferro, che caratterizzano fortemente il prospetto sulla terrazza. L’impiego di questi tipi di serramenti garantisce un perfetto isolamento termico ed acustico, caratteristiche fondamentali
in un edificio frequentato quotidianamente da numerosi visitatori.

Rifacimento e nuova realizzazione di servizi igienici

Rifacimento e nuova realizzazione di servizi igienici, in particolare, per la categoria in cui è inquadrato il progetto dell’area caffetteria e bookshop sono richiesti servizi igienici per il pubblico (adeguati per i diversamente abili) e servizi igienici per il personale e spogliatoio. Il bagno a piano terra avrà ingresso comune al personale alimentarista della caffetteria e alla clientela ma servizi igienici distinti: uno, adeguato per i diversamente abili, destinato all’utenza della caffetteria e uno, dotato di antibagno, bagno e spogliatoio, ad uso esclusivo del personale alimentarista della stessa.

Rifacimento di balconi e terrazzi

Rifacimento di balconi e terrazzi, le cui problematiche riguardano il precario stato di conservazione delle pavimentazioni, che presentano rotture e danni localizzati, la crescita di vegetazione infestante che, in molti casi, ne limita la fruibilità in sicurezza. L’altezza dei parapetti in tufo dei balconi e delle ringhiere in ferro si presenta spesso inferiore a quanto prescritto dalla normativa nazionale attualmente vigente. Le lavorazioni previste, quindi, riguardano lo svellimento delle vecchie pavimentazioni e sottostante malta di allettamento e la posa in opera di nuove analoghe in cotto locale. Per i parapetti in pietra si prevede l’aggiunta di nuovi ricorsi in tufo, estratti da cave di pietra locali, al fine di raggiungere le altezze di sicurezza, laddove non raggiunte.

Realizzazione di una nuova balaustra

Realizzazione di una nuova balaustra in Sala Levi. La visione del dipinto di Carlo Levi, con la sua lunghezza di circa 19 metri, che occupa quasi per intero la parete longitudinale est della sala a piano terra, è attualmente ostacolata dalla presenza di una balaustra in ferro e vetro che, soprattutto da lontano, non permette la piena godibilità visiva dello stesso. Il progetto prevede quindi un intervento di sostituzione della balaustra con una nuova struttura visivamente leggera, priva di telaio in ferro, con attacchi a mezzo rotulle, non visibili rispetto all’affaccio dell’osservatore sull’opera d’arte, di lastre di vetro extrachiaro temperato, stratificato ed estremamente trasparente.

Nuovo allestimento del Chiostro

Nuovo allestimento del Chiostro che prevede la sistemazione del piccolo giardino e dei percorsi pedonali nel rispetto del disegno originario di ripartizione tra aiuole e percorsi in ghiaietto. Il progetto si pone nell’ottica del recupero dell’identità del luogo, antico chiostro di un seminario arcivescovile e luogo di coltura di alberi da frutto ed erbe officinali in uso presso la dispensa curativa della comunità ecclesiastica residente nell’edificio sin dalla metà del Seicento e nei due secoli successivi. La scelta si pone in forte richiamo simbolico alla funzione primitiva dell’
hortus conclusus
svolta da questo spazio nelle attività quotidiane dei religiosi, mentre la scelta di conservare l’opera scultorea contemporanea di Pasquale Santoro (
Ho inchiodato le ali del vento
, 1965, ferro forgiato e polito, cm 180×100×100), al centro del chiostro in corrispondenza della botola di accesso alla cisterna sotterranea, oramai da anni chiusa da una lastra in pietra, è legata all’esigenza del richiamo alla funzione attuale e preminente del fabbricato, quella di museo.
Il giardino sarà risistemato con l’integrazione, ove necessario di nuove specie di alberi e piante tra le quali olivo selvatico (Olea europaea L.) e arancio amaro (Citrus aurantium), piante con principi attivi associate nei secoli a proprietà curative come il biancospino (Crataegus), melograno nano
(Punica granatum) e fragola (Fragaria), ancora, piante officinali, come lavanda (Lavandula L.), melissa (Melissa officinalis), menta (Mentha L.), origano (Origanum vulgare L.), rosmarino (Rosmarinus officinalis), salvia (Salvia officinalis), santoreggia (
Satureja), cappero (Capparis spinosa), timo (Thymus vulgaris), infine, attira farfalle come corbezzolo (Arbutus unedo) e lantana sellowiana. Si tratta di essenze rustiche e di natura mediterranea, il cui approvvigionamento avverrà auspicabilmente da vivai locali, ragion per cui le specie saranno autoctone. Per completare l’allestimento e attribuirgli una funzione non solo decorativa ma anche formativo-didattica è prevista l’installazione di sistemi tecnologico-multimediali per il riconoscimento delle specie tramite cartellini identificativi e/o QR code.