Sculture e lapidi in pietra calcarea
Si tratta di cinque sculture ospitate nelle nicchie della facciata su Via Ridola, tre sulla facciata prospicente piazza Pascoli e sei busti, incluso quello policromo del Lanfranchi, collocati sulle pareti del chiostro, oltre a due fregi con iscrizioni presenti sempre nel chiostro. Sono incluse anche quattro lapidi commemorative e lo stemma di facciata Ridola. Sulle superfici delle suddette opere si riscontra il degrato tipico della pietra esposta al dilavamento dell’acqua piovana, al pulviscolo atmosferico, all’erosione del vento, alle ossidazioni ferrose, al deposito di guano dei volatili, alle alterazioni biologiche (muschi e licheni) favorito dalla struttura particolarmente porosa della pietra. Le fasi dell’intervemto di restauro prevedono un’operazione preliminare di rimozione dei depositi polverulenti e una successiva fase di pulitura superficiale mediante acqua demineralizzata e sostanze alcaline, mentre per le alterazioni più tenaci è previsto l’impiego di tecniche che sfruttano le soluzioni ad acqua ad azione solvente ed emolliente posate a tampone o con impacchi di polpa di cellulosa, per impedire alle soluzioni di penetrare all’interno delle fessurazioni.