In occasione delle Giornate Europee dell’Archeologia (17, 18, 19 giugno 2022), presso il Museo Archeologico Nazionale “Domenico Ridola” sarà esposto il “Denario degli insorti italici” di età repubblicana (91-87 a.C.)”
Si tratta di un reperto di grande interesse storico e archeologico recuperato nel 2014 dal Nucleo Carabinieri TPC di Bari su segnalazione dell’Osservatorio per i beni numismatici dell’allora MIBACT.
Il reperto, fino a pochi giorni fa conservato presso la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata sede di Potenza, è giunto nella sede del Museo Archeologico Nazionale “Domenico Ridola” per essere esposto in occasione delle Giornate Europee dell’Archeologia.
Questa esposizione è stata possibile grazie alla collaborazione con la Soprintendente, Dott.ssa Luigina Tomay.
Una moneta di età repubblicana
Questa moneta in argento, come dichiarato nei documenti che ne accompagnavano la vendita all’asta cui era destinata al momento del recupero, è stata presumibilmente rinvenuta “presso l’antica Heraklea”.
Gli esperti numismatici del Ministero, dopo un accurato esame, l’hanno identificata come un denario in argento emesso dagli insorti italici durante la Guerra Sociale (91-87 a.C.). Lo scopo dell’emissione doveva essere quello di rivendicare e affermare la sovranità delle popolazioni italiche.
Allo stato attuale delle conoscenze, poche sono le monete di questo tipo provenienti da contesti archeologici certi, che possano contribuire ad una piena comprensione di queste particolari emissioni. Le informazioni a disposizione fanno ipotizzare che la circolazione di questi denari fosse limitata all’area interessata dagli eventi bellici, quella dell’Italia centro-meridionale.
L’eccezionalità di questa esposizione risiede nell’unicità e nella particolarità del reperto.
Per questo motivo, non può esistere occasione migliore delle Giornate Europee dell’Archeologia, dedicate alla valorizzazione del patrimonio archeologico nazionale, per renderlo accessibile a un pubblico più ampio esperto e appassionato.
Non perdete l’occasione di visitare il Museo per vederlo.
* In foto: Serafina Pennestrì della “Direzione generale archeologia, belle arti e paesaggio”, e Alberto Campana, numismatico che ha dedicato i suoi studi alle monete degli insorti italici e che per primo ha pubblicato la moneta