Sarà presentato sabato 5 febbraio, alle ore 17,30 presso la Sala Carlo Levi di Palazzo Lanfranchi, il libro-intervista, scritto e curato da Ottavio Gurrado, dal titolo “MICHELANGELO PENTASUGLIA- Una vita tra colori e cartapesta”.
La cerimonia cade ad un mese dalla improvvisa dipartita del Maestro cartapestaio, tanto amato e stimato dai materani, per aver costruito, da solo ed insieme al padre ed agli zii, una cinquantina di Carri in onore di Maria SS. Della Bruna. Trattasi di un libro che raccoglie ricordi, aneddoti, testimonianze, dall’età scolare e fino ai giorni nostri. Racconti professionali, familiari e privati, anche molto emozionanti.
Ricordi intimi si fanno largo tra le righe: gioie e dolori, soddisfazioni e delusioni (in particolare per la mancata istituzione di una scuola di cartapesta) passando direttamente dalla voce di Michelangelo alla penna di Ottavio Gurrado, a lui legato da una quarantennale amicizia.
Alla presentazione, a cui si potrà accedere col green pass ed indossando la mascherina FFP2, come previsto dalla norme antiCovid.
Saranno presenti, oltre all’autore Ottavio Gurrado, la figlia del compianto Maestro, Teresa, la moglie Carmela, Annalisa Persia, editing e nipote di Michelangelo, Leo Montemurro del CNA, in rappresentanza della categoria, Gabriele Scarcia critico d’arte. Modererà il giornalista Pasquale Doria.
SINOSSI : L’uomo, l’artista, l’artigiano, alla soglia dei novant’anni accetta di raccontarsi. Sotto tutte le sfaccettature, pubbliche, artistiche e private. Non tralasciando nulla, o quasi. Soddisfazioni e delusioni (soprattutto per la mancata istituzione di una scuola della cartapesta). Gioe e dolori. Il suo non è un desiderio di bilanci ma, anche un pò romanzando, gli piace ricordare quei momenti di lotta per la sopravvivenza e di passione per quei colori che lo attraevano sin da piccolo. Lo fa con la speranza che, quella voglia che lui ha messo nel voler, a tutti i costi, imparare quel mestiere (poi trasformatosi in arte) venga recepita dalle giovani generazioni. Che si rendano conto che, solo con l’applicazione, il sacrificio, la passione, si possono realizzare i propri desideri. I propri progetti. Si emoziona quando parla delle sue creature. Dalla realizzazione della materia prima, alla realizzazione dei manufatti. Quei manufatti, apprezzati nel corso degli anni, che hanno impreziosito la Festa tanto amata dal popolo materano. Testimoni silenziosi di un’arte tanto affascinante, quanto antica. Di una Festa tanto antica, quanto affascinante.