Enrico Prampolini aderì al futurismo nel 1912, diventandone fu uno dei maggiori esponenti. Egli contribuì alla definizione teorica del movimento artistico, che non comprendeva solo la letteratura e l’arte ma tutti gli aspetti della vita quotidiana, come la mostra ben evidenzia.
Già all’inizio dell’adesione di Prampolini alla corrente futurista la sua ricerca è stata caratterizzata dall’uso della tecnica del collage polimaterico, attraverso cui accostava all’avanguardia italiana anche le poetiche del cubismo e dell’astrattismo. Per questo motivo l’opera Costruzione spaziale-paesaggio, del 1919, è stata scelta come emblema della mostra, portala a casa con te.